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Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg

Pierrot Lunaire

Teatro Bocheteatro, via Trieste, 48 – Nuoro 4 aprile – ore 20.30 

Pierrot Lunaire op. 21 – Arnold Schoenberg (1874-1951)

(Dreimal sieben Gedichte aus Albert Girauds Pierrot lunaire, op. 21)

Valentina Valente, Soprano

Andrea Ivaldi, Direttore

Tony Chessa, Flauto e Ottavino – Marcello Melis, Clarinetto – Dante Casu, Clarinetto basso

Alessandro Puggioni, Violino – Gioele Lumbau, Viola – Francesco Abis, Violoncello

Anna Revel, Pianoforte

Considerato a ragione il capolavoro di Schoenberg, il Pierrot Lunaire ha rappresentato una rivoluzione nellaprassi della musica da camera e del teatro, il manifesto dell’espressionismo musicale. Pierrot, poeta-eroe malinconico e triste, è il protagonista dei 21 aforismi musicali di cui è composta l’intera opera.

A prestar voce alle riflessioni e alle immagini del nostro dandy di Bergamo, è una Sprechstimme, ossia un canto parlato: l’opera, infatti, è un melologo per voce recitante e per un gruppo di strumenti. L’ispirazione e lo stimolo per comporre quest’opera vennero offerte a Schoenberg dall’attrice Albertine Zehme, cantante dei Kabaret di Berlino, che gli chiese di comporre un melologo proponendo, come fonte, la raccolta di 50 Rondels dedicati proprio alla maschera di Pierrot del poeta belga Albert Giraud.

In quest’opera Schoenberg segna l’apice della sua arte in cui, emancipate le dissonanze, sospesi i tradizionali nessi tonali e svelato le spazio dei dodici suoni della scala cromatica temperata, scopre le possibilità espressive di pochi strumenti, che accompagnano la voce recitante in raggruppamenti sempre diversi, da due a cinque strumenti insieme, per favorire la creazione di un’atmosfera allucinata e slegata da convenzioni formali, ma sempre significativa per il testo messo in scena. Questa prospettiva lascia a Schoenberg la possibilità di esplorare in piena libertà le potenzialità poetiche del testo e timbriche della musica, attuando così i postulati irrazionali della poetica espressionista.

Programma

I Parte

1. Mondestrunken (Ubriaco di luna)

2. Colombine (Colombina)

3. Der Dandy (Il Dandy)

4. Eine blasse Wäscherin (Una pallida lavandaia)

5. Valse de Chopin

6. Madonna

7. Der kranke Mond (La luna malata)

II Parte

1. Nacht (Passacaglia) (Notte)

2. Gebet an Pierrot (Preghiera a Pierrot)

3. Raub (Rapina)

4. Rote Messe (Rosso convivio)

5. Galgenlied (Canzone della forca)

6. Enthauptung (Decapitazione)

7. Die Kreuze (Le croci)

III Parte

1. Heimweh (Nostalgia)

2. Gemeinheit! (Canagliata)

3. Parodie (Parodia)

4. Der Mondfleck (La macchia lunare)

5. Serenade

6. Heimfahrt (Barcarole) (Ritorno a casa)

7. O Alter Duft (O Antico profumo)

Andrea Ivaldi

Andrea Ivaldi è nato a Genova e ha compiuto gli studi musicali a Sassari perfezionandosi successivamente a Genova con la pianista Martha Del Vecchio. All’attività pianistica in veste di solista, anche con orchestra, affianca da sempre la musica da camera e la direzione di orchestra. Come pianista è stato premiato in concorsi internazionali, e ha tenuto concerti in Brasile, Argentina, Canada, Cina, Sudafrica, Australia, e numerosi paesi europei. Ha effettuato registrazioni televisive con il famoso soprano Renata Scotto. 

Come direttore, si dedica prevalentemente al repertorio contemporaneo, approfondito sotto la guida del compositore e direttore milanese Sandro Gorli.Per la rassegna Novurgia ha diretto a Milano il “Pierrot Lunaire” di Schoenberg, con il soprano Luisa Castellani e il “Divertimento Ensemble”, una delle formazioni italiane di maggior prestigio per il repertorio contemporaneo. Nel 2007 ha diretto, in contemporanea alla proiezione, la versione integrale delle musiche di Shostakovich per il film di Trauberg “La Nuova Babilonia”. 

Ha diretto la prima esecuzione in Sardegna di “Le marteau sans maître” di Boulez, una delle più ardue e significative partiture della seconda metà del XX secolo. Alla guida dell’Ensemble Novecento di Sassari ha eseguito “Varietè” e “Mare Nostrum” del compositore argentino Mauricio Kagel. Nel 2011, nell’ambito della rassegna “I grandi interpreti della musica classica”, ha diretto un programma dedicato a musiche di Mahler e Peter Maxwell Davies di cui ha proposto “Fantasy and two Pavans” e “Eight songs for a mad king”; brani riproposti alla presenza dello stesso compositore nel corso dell’Amiata Piano Festival nell’agosto 2012, in un concerto registrato dall’emittente nazionale Radio Tre. Nel 2013, sempre per la rassegna “I Grandi interpreti della musica classica” ha diretto Pierrot Lunaire e Façade (di W. Walton) con la cantante e attrice Sonia Bergamasco. 

Nell’estate dello stesso anno ha tenuto una masterclass sulla musica del Novecento per ensemble e una serie di concerti in Argentina, alla guida dell’Ensemble Bracelet di Buenos Aires. Ha diretto le prime esecuzioni assolute di opere dei compositori Antonio Doro (…di bandiere di occhi , di cuori.., Roma 2001; Attitidu Requiem, Sassari 2003) , Davide Pitis (E non chiedere nulla, Udine 2000), Luca Sirigu (Cycle B-Z, Sassari 2004), NODAS (Gabriele Verdinelli, Sassari 2017). E’ docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Sassari e Direttore Artistico della Scuola Civica di Nuoro.

Valentina Valente

Studia giovanissima violino e canto, e si diploma al Conservatorio “N. Paganini” di Genova; studia con Elio Battaglia, frequentando la Scuola Superiore “Hugo Wolf” di Acquasparta[1]. Dopo aver vinto premi prestigiosi in concorsi internazionali, debutta con la filarmonica di Berlino interpretando Ksenija in Boris Godunov di Musorgskij, diretta da Claudio Abbado[2]. 

Prima interprete italiana di “Lulu” di Alban Berg, debutta il ruolo in lingua originale all’Opéra de Wallonie di Liège[3], che ripete al Massimo di Palermo con la regia di Mario Martone e all’Opera di Frankfurt. Canta in opere di Haendel, Monteverdi, Mozart, Cimarosa, Bellini, Donizetti, Offenbach, Puccini, Humperdinck[4], Menotti, Wolf-Ferrari, Petrassi, Zemlinsky, Nono,Dallapiccola, Corghi, Isang Yun, Claudio Ambrosini, Honegger, Weill-Brecht, Philip Glass, e in prime assolute come l’opera in quattro atti “Oedipe sur la route”[5], il cui ruolo di Antigone è stato scritto per lei da Pierre Bartholomée[6] e Henry Bauchau (Edipo: José van Dam; cofanetto dvd Evidence[7]) a La Monnaie/De Munt di Bruxelles, dopo il suo debutto in Lulu, e la prima esecuzione in Italia di “Lear”[8] di Aribert Reimann con la regia di Luca Ronconi[9]. Nel 2000, per il Tricentenario de La Monnaie/De Munt di Bruxelles, Valentina canta il monodramma per voce e 19 strumenti “Le reve de Diotime” scritto per lei da Pierre Bartholomée sempre su testo di Henry Bauchau(inciso per Cypres[10] e premiato dalla rivista musicale francese “Le Monde de la Musique” con il Prix Choc e dalla rivista “Crescendo”).

Collabora con l’Mdi ensemble: invitata da Ivan Fedele a Milano, Teatro dal Verme, interpreta “Les mots” di Marco Momi[11] (inciso per Stradivarius[12]) e debutta “Pierrot Lunaire” di Schönberg con la regia di Sylvano Bussotti. Interprete ideale dei capolavori vocali della seconda scuola viennese, porta in scena “Pierrot Lunaire in varie città italiane, curandone in alcuni casi anche regia, scene e costumi (Torino, Unione Musicale, 2014). 

Ha cantato in teatri quali la Philharmonie Berlin, il Festival di Salisburgo, la Wiener Staatsoper, Tokyo Bunka Kaikan e NHK Hall a Tokyo, La Monnaie/De Munt a Bruxelles, Opera Royal de Wallonie a Liège, Oper Frankfurt, Teatro alla Scala di Milano, il Teatro di San Carlo di Napoli, Gran teatro La Fenice di Venezia, Petruzzelli di Bari, Teatro Massimo di Palermo, Bellini di Catania etc.

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